CULTURA
  by Rossana Furfaro Published: sabato 14 dicembre 2024 11:43:33

‘Andavo a cento all’ora… e mi sembrava di volare’, presentato a Perugia il libro di Ruggero Campi

Il volume raccoglie gli articoli scritti dal presidente dell’Automobile club Perugia per la rubrica settimanale ‘Autofocus’ del quotidiano ‘Il Messaggero – Umbria’ ed è dedicato a ‘Lei’, l’automobile, sua passione insieme alla bicicletta da corsa

(AVInews) – Perugia, 14 dic. – È dedicato a ‘Lei’, lettera maiuscola e nessun altro appellativo a svelarne l’identità: chi conosce Ruggero Campi, autore del libro ‘Andavo a cento all’ora… e mi sembrava di volare’ sa a ‘chi’ si riferisce, data la sua passione per l’automobile, una fra tutte l’Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1959 che campeggia nella copertina del libro e che “ho sempre desiderato” confessa Campi. Il dubbio potrebbe venire con un’altra ‘lei’, la bicicletta da corsa, altra sua passione, ma per questo il presidente dell’Automobile Club Perugia si riserva di scrivere, forse, un altro libro. In cantiere, ha raccontato che c’è un terzo volume, che seguirà, quindi, questo e il precedente ‘Metà super metà normale’. “Poi vorrei provare a completare un romanzo giallo – dice Campi – a cui sto lavorando da tempo. Parla di un ladro di automobili appassionato anche di biciclette, ma non dico di più”, sottolineando che “è un sogno”. Intanto, Campi ha presentato questa sua ultima pubblicazione, venerdì 13 dicembre al Sina Brufani hotel di Perugia, in un incontro moderato dal giornalista Riccardo Marioni. Ospite d’onore il giornalista del TG2 Piergiorgio Giacovazzo e l’attore Andrea Jeva, che ha letto alcuni passi del volume composto da oltre 380 pagine, compresa una galleria fotografica. Il libro, pubblicato da Morlacchi editore, raccoglie tutti gli articoli scritti da Campi dal 2017 al 2022 per la rubrica settimanale ‘Autofocus’ del quotidiano ‘Il Messaggero – Umbria’.

Nell’introduzione, Zefferino Monini scrive che “la lettura di questo libro riporta ad un amarcord meravigliosamente rappresentato dall’autore. Molte storie si rifanno a quella provincia italiana che ha saputo dare un’anima a fatti e persone le quali, in un’area metropolitana, non avrebbero mai potuto avere lo stesso valore e la stessa memoria, perché affogate in una dimensione decisamente più affollata, frenetica e forse effimera. Viaggiando nel tempo ed avvicinandosi ai giorni nostri, non mancano ‘purtroppo’ spunti di riflessione che ci portano a constatare l’incongruenza di tante azioni, spesso politiche, a cui è difficile dare un senso”.

Sullo sfondo non mancano ricordi di officine, luoghi, personaggi illustri, amici e meccanici, quest’ultimi capaci di capire il linguaggio del motore che a suo modo timidamente a loro si rivolge con i classici rumori e borbottii; ed ecco allora che entrano in scena severi sacerdoti, Don Brillantina, vigili integerrimi, Caputo, carburatoristi d’eccezione, Fabbroni, Clementi, così come i maghi della meccanica, Pucciarini, Castellani, Marchetti, Santilli, in grado di vitaminizzare qualsiasi vettura.

“L’idea nasce dalla passione per la mobilità in generale – ha raccontato Campi – e per tutto quello che riguarda il movimento, la libertà. Girando, soprattutto in bicicletta ho potuto apprezzare tante situazioni, frequentare luoghi particolari, generi elementari, bar, piccolissimi ristoranti, posti di ristoro, vale a dire tutti quei luoghi che il ciclista in particolare cerca per rifocillarsi e che l’automobilista di una volta cercava, perché in questi luoghi c’erano delle prelibatezze”.

“Quello che mi ha colpito di questo libro – ha detto Jeva – è una certa atmosfera che si respira, come dire, del passato, con tutte le automobili che c’erano quando io ero ragazzo. Un passato che attraversa il presente ed è proiettato anche nel futuro. C’è un passaggio che mi è piaciuto molto, parla della cura delle automobili attraverso i diversi tagliandi che oggigiorno si fanno e di quanto è difficile, in generale, parlare con il meccanico. Nel brano, il cliente viene richiamato dall’ufficio marketing per vedere se tutto è andato bene in officina e lui risponde ‘mi è mancato il dialogo con il meccanico, si può dire?’, insomma è una lettura, divertente, c’è umorismo”.

“Con Campi – ha affermato Giacovazzo – mi lega un’intesa a pelle che c’è stata sin dal primo momento che ci siamo incontrati per registrare una puntata di TG2 Motori all’Autodromo di Vallelunga, dove lui è di casa. Ci siamo subito capiti perché condividiamo alcuni valori che vanno al di là delle passioni per la bici e per i motori. Sono diventato, oltre che suo amico, fan dei suoi editoriali ha un modo bellissimo di raccontare l’Italia, il Paese che eravamo e il Paese che siamo oggi”.

 

Rossana Furfaro



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