Il cambiamento climatico in corso sta mettendo a rischio la qualità e quantità delle produzioni agricole tradizionali tra cui, in primo luogo, quella del vino.
Appare quindi sempre più necessario adattare la viticoltura a nuove latitudini e altitudini, cogliendo, anzi, questi cambiamenti come un’opportunità per impiantare, su base scientifica, nuove produzioni vitivinicole su aree marginali fino a oggi non utilizzate.
Prende origini da queste constatazioni l’ambizioso e innovativo progetto sperimentale Spum.e, acronimo di Spumantistica Eugubina, di cui sono stati presentati i primi risultati, che mira a introdurre la viticoltura di qualità sull’appennino eugubino gualdese, in quote quindi più elevate di quelle abituali comprese in Umbria tra i 200 e i 600 metri sul livello del mare.
Un’iniziativa finanziata dalla Regione Umbria tramite il Programma di sviluppo rurale, portata avanti in partenariato dall’azienda agraria Semonte, che ne è capofila, dalla società agricola Arnaldo Caprai e dal Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’università degli studi di Milano.