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  by Rossana Furfaro Published: lunedì 18 novembre 2024 15:29:03

Tra storia, aneddoti e degustazioni il Festival del Sol ha fatto tappa a Massa Martana e Bevagna

Il viaggio alla scoperta dei borghi delle Terre dell’olio e del Sagrantino continua sabato 30 novembre con l’ultima tappa a Campello sul Clitunno

(AVInews) – Bevagna, 18 nov. – Da Massa Martana, che si è presentata ai visitatori in una splendida giornata di sole mostrando il suo lato naturalistico, quindi boschi e lecceti dei Monti Martani, e quello antropico, con i suggestivi vicoli del centro storico e la Rupe, fino a Bevagna, l’antica Mevania, la ‘città che sta nel mezzo’, attraversata anch’essa dalla via Flaminia e circondata dalle acque del Clitunno, del Timia e del Teverone: bellezze umbre che custodiscono non solo storie e aneddoti ma anche eccellenze enogastronomiche che il Festival del Sol (Sagrantino & Oil land) ha voluto esaltare attraverso due nuovi appuntamenti, sabato 16 e domenica 17 novembre.

L’evento itinerante, promosso dall’Unione dei Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto e Fondazione Perugia, terminerà sabato 30 novembre a Campello sul Clitunno (tappa inizialmente prevista il 19 ottobre). I due borghi si sono trasformati in un teatro a cielo aperto grazie ad un narratore speciale, Roberto Biselli, direttore del Teatro di Sacco, che ha condotto una visita culturale e immersiva nei luoghi e nella storia locale. A fare gli onori di casa, per Massa Martana c’era l’assessore a Cultura e Turismo, Chiara Titani, e per Bevagna il sindaco Annarita Falsacappa.

“Abbiamo tanto da offrire – ha dichiarato Titani –, natura, opere d’arte, siti archeologici ed un’ampia offerta enogastronomica per chi vuole venire a soggiornare e vivere la bellezza e i segreti nascosti di Massa Martana, uno dei borghi più belli d’Italia”.

Fin dalla porta d’ingresso lignea e maestosa, che permette l’accesso al centro storico, si possono notare iscrizioni romane e difatti la sua nascita è strettamente legata alla costruzione della via Flamina, via consolare e arteria vitale dell’Impero Romano che collegava Roma ai porti dell’Adriatico. I vicoli e le piazzette caratteristici testimoniano il passaggio di personaggi importanti come Giuseppe Garibaldi con la sua Anita, ma anche meno noti, seppur hanno lasciato il segno, come il giovane soldato Alfredo Federici, medaglia di bronzo al valore militare, morto nel 1941; e poi la Chiesa di San Felice, dedicata al patrono della città, la Chiesa di San Sebastiano e la Rupe con la sua passeggiata che offre un panorama mozzafiato.

“Il pubblico sembrava veramente passare da un palcoscenico a un altro – ha commentato Biselli – ed essere parte integrante del paesaggio. Questa scenografia naturale fa parte di una memoria condivisa e il pubblico si è sentito un soggetto veramente unico e partecipante ad una storia individuale e collettiva”.

Proseguendo il giorno successivo a Bevagna, la visita si è svolta sul filo conduttore dell’acqua. Circondata dalle acque del Clitunno, del Timia e del Teverone, Bevagna ha abbracciato i suoi visitatori mostrando i resti del porto fluviale, che un tempo la collegavano direttamente a Roma attraverso il Tevere, l’‘Accolta’, un invaso per la raccolta delle copiose acque, il frigidarium, parte delle terme romane formato da nicchie decorate a mosaico a tessere bianche e nere e il Museo civico. È stato anche ricordato il miracolo del beato Giacomo che trasformò l’acqua del pozzo in vino.

“Quando siamo giunti ai Magazzini del Porto fluviale – ha raccontato Biselli – ho chiesto che tutti facessero silenzio, per vivere intensamente e individualmente questo luogo misterioso, e tutti hanno aderito, rendendo il momento particolarmente suggestivo”.

“Bevagna è ricca di storia – ha commentato il sindaco Falsacappa –. Qui si possono ammirare non solo i resti romani ma anche splendidi palazzi come Palazzo dei Consoli, cuore pulsante del nostro comune, il teatro Torti che vi si trova all’interno, palazzi che risalgono al Seicento e Settecento oltre a tante aziende radicate nel territorio che producono prodotti di qualità come vino, olio, carne chianina e cereali”.

Proprio alcuni di questi prodotti stati offerti ai partecipanti al termine delle due tappe, nelle degustazioni organizzate in collaborazione con Coldiretti, Campagna Amica, Terranostra e Aprol Umbria.

 

Rossana Furfaro



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