(AVInews) – Perugia, 4 feb. – “Il riciclaggio è uno dei reati più pericolosi perché consente l’immissione nell’economia legale di denaro e altre utilità illeciti. E chi può beneficiare di questo denaro e di queste utilità illeciti è in grado quindi di fare una concorrenza sleale che alla lunga distrugge l’economia sana. È quindi un reato di grande pericolosità”. In occasione del convegno ‘Il ruolo dei professionisti nella normativa antiriciclaggio’, che si è tenuto nel capoluogo umbro lunedì 3 febbraio, alla Sala dei Notari, è stato il procuratore della Repubblica di Perugia, Raffaele Cantone, a chiarire l’importanza di contrastare in maniera efficace l’attività criminale del riciclaggio e, in quest’ottica, a illustrare a commercialisti, notai e avvocati quanto sia fondamentale che il loro lavoro sia svolto correttamente. D’altronde, a organizzare questo momento di approfondimento e confronto sulla materia, a cui ha preso parte anche la Guardia di Finanza, sono stati l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Odcec) della provincia di Perugia unitamente al Consiglio notarile e all’Ordine degli avvocati di Perugia. L’obiettivo era, infatti, proprio quello di fare il punto, con tutti i soggetti coinvolti, rispetto a una complessa e attualissima tematica in continua evoluzione che investe, per adempimenti e controlli, sia professionisti che istituzioni. “Nello svolgere il loro lavoro – ha detto ancora Cantone durante il suo intervento – i professionisti hanno degli obblighi che non sono solo un dovere deontologico, ma anche giuridico. Ad esempio, pure omettere di svolgere alcune adempimenti può portare a rischi penali rilevanti, anche se ovviamente parliamo di situazioni di particolare gravità. È importante che i professionisti sappiano che questi obblighi non sono fini a se stessi”.
“Per agevolare un adempimento che è stato da sempre considerato impegnativo e oneroso per la nostra categoria – ha ricordato il presidente dell’Odcec di Perugia, Enrico Guarducci, nella sua relazione di apertura dei lavori –, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, ha recentemente diramato le nuove regole tecniche. Spero che tale nuova regolamentazione possa far superare le difficoltà riscontrate dalla Guardia di Finanza nel corso delle ispezioni condotte presso i nostri colleghi. Vorrei ribadire inoltre la necessità di dar corso, ai sensi dell’articolo 35 del decreto legislativo 231/2007, a una tempestiva segnalazione di operazione sospetta, qualora ne ricorrano i presupposti, per non incorrere in sanzioni amministrative che potrebbero sfociare anche in sanzioni penali. Oltre a questo incontro, proseguiremo la formazione per rendere consapevoli i nostri iscritti, dei rischi che si incontrano in un non corretto assolvimento dell’obbligo”. “Il nostro ruolo – ha quindi chiarito il generale di brigata Francesco Mazzotta, comandante regionale Umbria della GdF – è sicuramente di vigilanza, ma abbiamo anche preso iniziative per stimolare la collaborazione con i tre ordini professionali. La collaborazione di tutti gli attori della filiera antiriciclaggio è fondamentale: i professionisti che hanno un rapporto diuturno con i propri clienti possono aiutare le autorità di vigilanza a scorgere le nuove tendenze di inquinamento dei circuiti economici. Il riciclaggio è il veleno che, primo tra tutti, inquina il buon funzionamento del mercato. La corretta collaborazione tra autorità di vigilanza, organismi di law enforcement e ordini professionali deve tendere a escludere questo tipo di rischio gravissimo per la nostra economia”.
Al convegno sono inoltre intervenuti, tra gli altri, il colonnello Carlo Tomassini, comandante del Comando provinciale della Guardia di Finanza, Thomas Kraicsovits, commercialista esperto in antiriciclaggio, Laura La Rocca, vicecapo della divisione Normativa e Rapporti istituzionali UIF-Banca d’Italia, e Vincenzo Gunnella, componente e responsabile della Commissione antiriciclaggio CN del Notariato.
Nicola Torrini