(AVInews) – Città di Castello1 feb. – Una platea gremita e interessata ha partecipato a Città di Castello alla presentazione del libro ‘Gramsci. La biografia’ del professor Angelo d’Orsi, storico e accademico di fama internazionale, tra i più autorevoli studiosi della figura di Antonio Gramsci. L’iniziativa, che si è svolta nella Biblioteca comunale Carducci, è stata promossa dalle associazioni culturali Astra APS e Umbrialeft e dall’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di Città di Castello e Perugia. All’incontro, straordinaria occasione per approfondire la figura di Gramsci, uno degli intellettuali chiave della storia italiana e mondiale, insieme all’autore hanno partecipato esponenti politici e rappresentanti delle istituzioni tra cui il senatore Walter Verini, i sindaci di Città di Castello, Citerna, Montone e Pietralunga, rispettivamente Luca Secondi, Enea Paladino, Mirco Rinaldi e Francesco Rizzuti, e Loretta Zazzi, assessore a bilancio e cultura del Comune di San Giustino. Presenti, inoltre, Enrico Flamini di Astra APS, Mari Franceschini, presidente Anpi Perugia, e Stefano Vinti di Umbrialeft.
Professore ordinario di Storia del pensiero politico all’Università di Torino fino al 2020, d’Orsi ha dedicato la sua carriera allo studio delle ideologie e delle vicende politiche del Novecento, con particolare attenzione al pensiero gramsciano. “Si è scritto tanto su Gramsci – ha spiegato il professor d’Orsi –, esistono quasi 25mila titoli in 41 lingue del mondo, però mancano le biografie. Le uniche in Italia sono quelle di Giuseppe Fiore del 1966 e la mia uscita nel 2017, che ho arricchito nel 2018 e che adesso ho rifatto completamente. Un volume di 800 pagine, questa è e sarà, credo, nei prossimi decenni la biografia di Gramsci, non solo perché ci sono documenti nuovi delle diverse famiglie in Sardegna e in Russia, ma perché è un tentativo di ricostruire, seguendo il filo biografico della breve vita di Antonio Gramsci, il suo pensiero. C’è un incrocio tra la vita, il pensiero, l’azione politica e i diversi contesti in cui si dipana l’esistenza di Antonio. Egli stesso mette a fuoco via via un pensiero che non è sempre lo stesso perché, cambiando situazioni e contesti, lui arricchisce e modifica anche se rimane fedele all’idea che l’umanità è sempre divisa in due grandi categorie: gli oppressi e gli oppressori e Gramsci dichiarava di voler stare dalla parte degli oppressi”. “Nel libro – ha proseguito l’autore – ho insisto su un elemento che mi pare decisivo, la sofferenza: il pensiero espresso dai Gramsci nei suoi scritti, sia da giornalista che da dirigente politico che da recluso, viene da un corpo sofferente. Gramsci è disabile fin da bambino quando viene colpito da una tubercolosi ossea e questo è un tratto che quasi sempre viene dimenticato. Emerge la grandezza morale straordinaria di questo personaggio e la sua indipendenza di pensiero. Quella di Gramsci è l’elaborazione di uno sconfitto però lui dice che quando si cade non c’è altro da fare che rialzarsi e rimettersi a lavoro. Le sue analisi sono tentativi di decifrare la modernità e ne abbiamo bisogno, la sua è un’idea forte di cambiare le cose e questo è un insegnamento che cerco di mettere in evidenza”. “Abbiamo raccolto questa possibilità – ha commentato Enrico Flamini – della presentazione del libro del professor d’Orsi, testo importante i cui temi sono particolarmente importanti oggi. Lo abbiamo fatto in sinergia, e credo sia un aspetto molto positivo, con Umbrialeft e Anpi e devo dire che c’è stato anche dal punto di vista del riconoscimento istituzionale una grande attenzione perché molti Comuni dell’Alta Valle del Tevere hanno dato il loro sostegno a questa iniziativa che speriamo sia solo la prima di tante”. A patrocinare l’iniziativa sono stati infatti i Comuni di Città di Castello, Citerna, Lisciano Niccone, Pietralunga, San Giustino, Monte Santa Maria Tiberina e Montone. “Parlare di Gramsci oggi – ha concluso Franceschini – è una cosa importantissima, credo che il lavoro che ha fatto d’Orsi sia generoso e importante perché questo è un momento difficilissimo e l’insegnamento di Gramsci cade proprio ad arte. La sua perseveranza, il suo ottimismo, nonostante tutto, di poter cambiare la società continua a insegnare. Abbiamo aderito anche perché in questo modo coltiviamo la memoria che è una delle nostre caratteristiche come associazione. Il lavoro che ha fatto d’Orsi va in questa direzione: mantenere la memoria, conservarla, proteggerla”.