ECONOMIA
  by  Published: lunedì 16 aprile 2018 18:02:37

Uiltrasporti Umbria a congresso: rimettere la persona al centro

Stefano Cecchetti confermato segretario generale. Accorpate le segreterie provinciali. Tra i temi affrontati anche ferrovie e Frecciarossa, trasporto pubblico locale e aeroporto

  • Stefano Cecchetti
  • Un momento del congresso
(AVInews) – Perugia, 16 apr. – Rimettere “la persona al centro” è stato sì lo slogan del 10° congresso regionale di Uiltrasporti Umbria, che si è tenuto al Park hotel di Perugia lunedì 16 aprile, ma soprattutto l’obiettivo che l’organizzazione sindacale si è posta e intende perseguire. Un intento che il neoconfermato segretario generale Stefano Cecchetti ha messo in chiaro già in apertura dei lavori sottolineando come, in un Paese che si ritenga civile, non possano essere tollerate le 152 vittime sul lavoro già registrate dall’inizio dell’anno.

“La persona al centro”. “Solo ripartendo questo concetto – ha dichiarato Cecchetti – potremo restituire la necessaria dignità alla persona, attraverso tutele per la sicurezza e la salute, la redistribuzione equa della ricchezza e la creazione di lavoro ‘buono’. Nonché con l’accesso a più efficaci servizi pubblici e ricostruendo uno stato sociale troppo perso di vista in questi anni”.

Nuova organizzazione regionale. Oltre a indicare la linea da perseguire, l’assemblea di Uiltrasporti Umbria ha segnato anche una svolta dal punto di vista organizzativo con lo scioglimento delle segreterie provinciali e il definitivo accorpamento in un’unica struttura regionale. “Una scelta di semplificazione – ha sottolineato il segretario generale di Uiltrasporti Claudio Tarlazzi, intervenuto al congresso – che abbiamo preso a livello nazionale non per smantellare i nostri presidi, ma anzi per avere un sindacato più forte e rappresentativo, in grado di mettere al centro i problemi del lavoro”. “Sul territorio – ha aggiunto Cecchetti – rimarranno comunque dei coordinamenti su cui investiremo con nuovi giovani e donne”.

La situazione Umbra e l’importanza dei trasporti. Tanti i temi trattati nel corso giornata, con un occhio anche alle vicende internazionali e la condanna dell’intervento militare in Siria, e un ampio dibattito sulla situazione socio-economica regionale. “L’Umbria sta scontando più di altre gli effetti della crisi – ha ricordato Cecchetti –. Il sindacato deve perciò stimolare le istituzioni pubbliche e private affinché investano più risorse, innanzitutto nei trasporti che sono essenziali per la crescita del territorio”. “Su questo ambito – ha affermato – registriamo un positivo cambio di rotta da parte dello Stato che è finalmente tornato a investire in infrastrutture locali come dimostrano i 51 milioni di euro destinati all’ex Fcu, un’arteria fondamentale su cui ci stiamo confrontando con la Regione perché il suo ripristino non subisca ritardi”. Quindi la richiesta di ulteriori sforzi per il raddoppio dei binari nelle numerose tratte ferroviarie che in Umbria sono a binario unico. Positivo anche il giudizio sul Frecciarossa Perugia-Milano “che contribuisce a far emergere l’Umbria dal suo isolazionismo, ma vorremmo che fossero aggiunti ulteriori collegamenti con altre realtà locali”.

Trasporto pubblico locale. “Sul fronte del trasporto pubblico locale – ha detto Cecchetti – c’è necessità di rinnovare il parco macchine, ma fanno ben sperare i miliardi di euro stanziati appositamente con l’ultima legge finanziaria. Nel prossimo futuro avremo in Umbria le nuove gare di appalto che noi ci auguriamo siano a livello regionale e non locale. Riteniamo essenziale anche una regolamentazione delle gare per il trasporto scolastico che sono indette a livello comunale spesso con il criterio del massimo ribasso: ciò si traduce, altrettanto spesso, in servizi pessimi, mezzi fatiscenti e lavoratori che non percepiscono lo stipendio o comunque non quanto dovuto”.

Aeroporto. Infine, l’aeroporto San Francesco d’Assisi. “I primi mesi dell’anno – ha detto Cecchetti – hanno visto un incremento di utenti e nuove rotte. Ciò fa ben sperare, ma bisogna fare attenzione a non affidarci a un unico vettore. Le aspettative devono, ovviamente, essere commisurate alla realtà della struttura per questo potremmo pensare ad aggregazioni con altri aeroporti limitrofi”.

Nicola Torrini


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