Referendum, a Perugia incontro del Partito socialista a favore del sì
Organizzato da ‘Socialisti riformisti – Territori per l’Umbria’. Presente Riccardo Nencini. Il segretario del Psi: “Votando ‘Sì’ maggiore velocità nell’approvazione delle leggi”
(Avi News) – Perugia, 18 nov. – C’era anche Riccardo Nencini, viceministro delle infrastrutture e dei trasporti nonché segretario del Partito socialista italiano, all’incontro organizzato dal gruppo ‘Socialisti riformisti – Territori per l’Umbria’ venerdì 18 novembre a Perugia, a palazzo Cesaroni. Presenti alcuni degli esponenti umbri del partito, il consigliere regionale Silvano Rometti, il consigliere comunale di Magione Monica Paparelli, il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta e l’assessore regionale a infrastrutture, trasporti e mobilità urbana dell’Umbria Giuseppe Chianella. Obiettivo, ribadire le ragioni del voto a favore del ‘Sì’ nel referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo.
“Votando Sì – ha dichiarato Nencini – mettiamo in Costituzione la parità uomo donna che non c’era, aggiungiamo il referendum propositivo, quindi diamo più potere e voce ai cittadini e garantiamo maggiore velocità nell’approvazione delle leggi. Vi è, inoltre, una ragione politica per votare sì. Non vogliamo che si apra un periodo di instabilità per l’Italia. Di fatto, la vittoria del no potrebbe aprire una fase complicata con un governo tecnico. C’è bisogno, invece, di un governo autorevole per contrastare molte politiche comunitarie e dare forza alle misure di giustizia sociale”. E sul superamento del bicameralismo paritario ha aggiunto: “Con la riforma aumenterà la velocità di approvazione di una legge ma non diminuiranno i controlli e la vigilanza”.
“Noi siamo parte integrante del centrosinistra – ha commentato Rometti –, abbiamo sostenuto le riforme del Governo e abbiamo sempre detto che la Costituzione, pur mantenendo i suoi cardini fondamentali, ha bisogno di un ammodernamento. Il cambiamento, se va nella giusta direzione, è un valore e porta al miglioramento che in questo caso vuol dire maggiore efficienza del sistema, decisioni e tempi certi per l‘iter legislativo, attualmente soggetto al ‘ping pong’ tra Camera e Senato. Il superamento del bicameralismo perfetto sarebbe positivo non solo per eliminare questo ‘gioco’ ma anche per avere maggioranze di governo stabili. Nelle ultime legislature abbiamo avuto delle non maggioranze al Senato rispetto alla Camera e questo crea complicazioni politiche che si riflettono sull’azione legislativa. Si poteva fare ancora meglio, ad esempio, ragionando sulle Regioni a statuto speciale. Ad ora dobbiamo accettare una logica gradualistica del cambiamento e applicare l’‘arte del possibile’ così cara a Pietro Nenni”.
Rossana Furfaro