(AVInews) – Perugia, 11 nov. – “Incentivare e promuovere sempre di più progetti e sostegni per l’imprenditoria femminile e proseguire sulla strada tracciata in questi 5 anni dalla giunta regionale e dalla presidente Tesei. Anche nel privato come nel pubblico bisogna contribuire a ridurre il gap e le differenze fra occupati a tutti i livelli, compresi quelli direzionali e apicali ovviamente. Interazione con il governo nazionale, i livelli locali e regionali e l’Europa per creare una rete virtuosa di progetti e misure finanziare necessarie alla nascita di nuove imprese ‘rosa’ e occupazione femminile.” È quanto dichiarato da Emanuela Mori, candidata per le elezioni del rinnovo del Consiglio regionale nella lista ‘Tesei Presidente’. Emanuela Mori ricorda inoltre i dati interessanti emersi qualche giorno fa nella sede nazionale di Confcommercio nell’ambito del Forum annuale ‘Donne, Imprese, Futuro – Spazi e Tempi’, organizzato dal Gruppo Nazionale Terziario Donna Confcommercio. Secondo i dati (fonte Confcommercio nazionale), con oltre 3,5 milioni di nuovi occupati negli ultimi 30 anni, il terziario di mercato in Italia si conferma il principale settore a creare crescita e occupazione e il 68% delle imprenditrici italiane, oggi, opera in questo settore; inoltre l’incidenza delle donne imprenditrici sul totale degli imprenditori (donne e uomini) è maggiore nel terziario di mercato (36,2%) rispetto al totale economia (30,6%); tuttavia, oggi in Italia il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro tra i 15 e i 74 anni è ancora lontano dai livelli europei (nel 2023 è pari al 49,3% contro il 61,8% della Ue a 26), un divario che aumenta nel tempo (da 11,6 punti percentuali del 2018 a 12,5 del 2023) e che rappresenta uno dei principali problemi per la crescita di lungo termine del nostro Paese: infatti, se l’Italia avesse un tasso di partecipazione femminile pari a quello europeo si avrebbero quasi 2,8 milioni di occupate in più (di cui il 68% al Sud) e un incremento di un punto percentuale della quota di imprenditrici nel terziario di mercato (es. dal 36,2% al 37,2%) genererebbe circa 2 miliardi di euro di Pil in più; inoltre, all’aumentare del tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro corrisponde un incremento del tasso di fertilità. “Un aumento dell’occupazione femminile, quindi, oltre a contribuire a migliorare il bilancio demografico dell’Italia, favorirebbe la crescita economica complessiva anche nella nostra regione”, ha concluso Mori nel corso di un incontro dedicato al settore produttivo dichiarando di essere, se eletta, pronta a lavorare fin da subito su questi progetti non solo del terziario di mercato e potenziare quelli esistenti per favorire un’ulteriore diffusione di imprese femminili.