SOCIETÀ
  by  Published: mercoledì 14 marzo 2018 13:08:14

All’Istituto Polo-Bonghi di Assisi ‘La scuola è di tutti’ con il progetto Pon

Attivati 8 laboratori pomeridiani a cui hanno aderito volontariamente 120 studenti. Il dirigente scolastico: così la scuola non è solo insegnamento ma anche inclusione

  • La scuola è di tutti progetto Istuto Polo-Bonghi di Assisi (1)
  • La scuola è di tutti progetto Istuto Polo-Bonghi di Assisi (4)
  • La scuola è di tutti progetto Istuto Polo-Bonghi di Assisi (5)
(AVInews) – Assisi, 14 mar. – ‘La scuola è di tutti’ e, abbandonando i suoi schemi tradizionali, propone di tutto. È quanto sta facendo l’Istituto d’istruzione superiore Marco Polo - Ruggero Bonghi di Assisi con il progetto finanziato dal Fondo sociale europeo (Fse) attraverso il Programma operativo nazionale del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur). “Si tratta di un progetto per l’inclusione – ha spiegato il dirigente scolastico Carlo Menichini – e per rendere la scuola disponibile il pomeriggio per attività varie dedicate agli studenti”.

Le attività.
Otto infatti i laboratori proposti e attivati nel corso dell’anno scolastico 2017-2018 a cui gli studenti di tutte le classi possono partecipare volontariamente con il riconoscimento di crediti formativi. Ognuno di 30 ore, i laboratori sono tenuti da insegnanti esperti, docenti esterni alla scuola, affiancati da tutor che sono invece professori dell’Istituto Polo-Bonghi. Le attività vanno da quelle più vicine ai contenuti di studio, come i laboratori di italiano e matematica, ad altre più basate sul coinvolgimento e la socializzazione, come musica e teatro. Ci sono poi due moduli di sport, tennis e orienteering, un laboratorio di informatica e uno di produzione artigianale. In aula o sul campo, nel caso dello sport, si ritrovano dunque studenti di diverse età e classi a lavorare insieme e ad apprendere con metodi didattici diversi da quelli tradizionali.

La risposta dei partecipanti.
“I ragazzi – ha aggiunto Menichini – stanno rispondendo bene, partecipano con interesse e in qualche caso con vero e proprio entusiasmo a queste attività. Il totale degli alunni coinvolti è circa 120, quindi si tratta di una bella percentuale degli studenti della scuola, a testimonianza del fatto che molto spesso quello che manca ai giovani non è tanto la voglia quanto le proposte”. “È un input che è venuto dal Miur da qualche anno – ha concluso Menichini –, quello di dare alle scuole la funzione non soltanto di insegnare, ma di raccogliere i giovani e dare loro la possibilità di attività sociali, utili, sane e anche divertenti”.

Carla Adamo

 



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